giovedì 7 marzo 2013

Della lentezza.

Kundera si domandava:
Perché è scomparso il piacere della lentezza? Dove mai sono finiti i perdigiorno di un tempo? Dove sono quegli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all'altro e dormono sotto le stelle? 

Siamo qua, Kundera: io e babyP.
Due viandanti della lentezza
due perdigiorno svaporate
due eroine del cliché caramelloso.

In questo momento non ho bisogno di nulla che già non ho.
Non ho bisogno di essere in nessun altro luogo che già non abito.

Non so quanto durerà, forse ancora sedici minuti-due giorni-una settimana intera, ma ora sono qua, nella densità dell'esistenza.




La lentezza non è inazione, bensì è "calma nell'azione" (Nietzsche): 
ogni movimento ha un senso, 
ogni parola è un incontro, 
ogni idea ha una direzione.

Io e babyP ci tuffiamo in piscina. 
Io non mi sento morire dalla vergogna quando mi tocca cantare "Il palloncino blu"; lei, forse, morirà dalla vergogna quando, da grande, vedrà che razza di foto pubblicava sua mamma. 

Costume contenitivo e ciabatte di tre numeri più piccole.
Ma un giorno sarà come lei:


Scattiamo delle foto idiote. Anche tanti autoscatti, per ricordarci quanto siamo state deliziosamente autoreferenziali, appiccicose, complici.




Non sbadigliamo.

Andiamo al bar a fare colazione. Io continuo a scattare foto idiote, e sgranocchio muffin alla zucca, mandorle e cannella ché le brioche ormai sono passate di moda.
BabyP legge avida il giornale, e cerca qualcuno con cui commentare le uscite dei grillini.




Camminano piano, in coda al resto del mondo. Fantastichiamo, come il passeggiatore solitario di Rousseau. 

Leggiamo, fino a tardi, con gli occhi che bruciano.





Non ci annoiamo.

Bolliamo broccoli di plastica attaccati col velcro.



Lasciamo correre, ascoltiamo, concediamo.

Non consumiamo la vita, come fosse un paio di stivali. 

Un passo dopo l'altro, "passando oltre tutti i mostri nella testa" (Monsters and Men), gironzoliamo semplicemente per la vita.


4 commenti:

  1. Complimenti, questo significa godere della vita e percepire la felicitá. É un privilegio raro il saperlo fare!
    Un caro saluto
    Barbara
    Ps: interessante il tuo blog, I love it🌸

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    1. Grazie, ci provo. Anche fossero solo sedici minuti!

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  2. Dopo aver visto la puntata di Pane Quotidiano di oggi sono venuta a sbirciare il tuo blog.
    Vengo da 9 nottatacce passate ad allattare e consolare a ripetizione la mia BabyL =) e scacciare i coccodrilli dalla cameretta della mia BabyA, ma leggendo le tue parole mi spunta un sorriso pieno di gratitudine per il dono di averle con me. Le occhiaie, la stanchezza, la sfiducia passeranno!

    E sai cosa c'è? Forse non farò quel corso per il lavoro che può dare buone garanzie... Realizzo ora che una garanzia me la dà di certo: che non potrò "bollire broccoli di plastica" e attaccare le figurine di Frozen con le mie bimbe. Forse il corso può aspettare. Loro due no. =)

    Grazie! Buon lavoro da mamma!

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