mercoledì 11 dicembre 2013

Ma tu ce l'hai anima?

È mattina: il cielo come una lastra di ghiaccio e tre esseri umani che scivolano veloci fuori di casa.
BabyP comincia con la tiritera del "ma tu ce l'hai":
"Ma tu ce l'hai giacchetta? Ma tu ce l'hai chiavi? Ma tu ce l'hai collanine?"
"Sì, sì, ho tutto. Dai, andiamo."
Non sembra convinta, e infatti chiede ancora:
"Ma tu ce l'hai anima?"

Io l'anima so cos'è; so dare delle bellissime definizioni: secondo Aristotele, e invece secondo Leibniz, poi c'è San Tommaso che si oppone a.
È uno sbuffo di vita, che muove in qualche direzione: il luogo adatto per essere quello che si è.

Ho l'anima, in una stessa giornata, cinque minuti sì e dieci no, un'ora sì e quattro no. Si nasconde, forse è stanca o timida o è una gran fannullona che mi lascia in balia dei bisogni e degli inganni.


E mentre dovrei fare lezione su Platone,
rimugino se io abbia una biga alata da qualche parte.


Fugge a gambe levate dalle feste dei bambini ai gonfiabili, dai collegi docenti, dagli uffici dell'INPS.
Torna a farsi quattro risate quando io e babyP ci pariamo di fronte alla vetrina del reparto gastronomia e lei urla "Focaccia al millopiedi, prosciutto viecchio, fontina marcia!": la fila si dissolve e tocca a noi che avevamo il numero 189.

Forse si sono sbagliati tutti quei filosofi: la mia anima è instabile e incoerente, apre e chiude la sua attività quando le gira; la precarietà al posto dell'eternità.

Ha l'uggia addosso quando fuori piove e dentro è un pantano, e preferisce andarsene via, chissà dove va. Rovescio la cesta dei giochi di babyP, e con un tono lamentoso le chiedo cosa facciamo. Prendiamo i cubi grossi del Lego, costruiamo torri  poi le buttiamo giù, scarabocchiamo facce maligne e animali a dodici zampe e  case di via dei matti numero zero, giochiamo al supermercato ma babyP mi vende verdure marce e gonfia i prezzi.
La notte, quando babyP si sveglia, io mi trascino fino al suo letto e l'anima mi segue silenziosa. "Pois, teglia, racchetta", ordina babyP, e io devo improvvisare una storia che non ricorderò che non scriverò che non racconterò mai più: è solo per lei, e per la mia anima; per i loro sogni.





È sera.
Mi spoglio della giacchetta, delle chiavi, delle collanine, faccio per disfarmi anche dell'anima, poi ci ripenso e le chiedo di rimanere ché ho fatto le polpette al sugo e le patate arrosto, e sarebbe bello mangiarle tutti e quattro insieme.










mercoledì 4 dicembre 2013

Perché?





Perché?, domanda la filosofia.
Perché?, domanda babyP.

La filosofia e babyP hanno questo in comune: la meraviglia.
La meraviglia è l'aspetto luminoso del dubbio: si sofferma sulle cose come se le vedesse per la prima volta, e s'interroga sul loro significato.

Questo blog è un esercizio di meraviglia: io cerco di affannarmi di meno e babyP mi insegna la sua attitudine allo stupore.





Parerga und Paralipomena.




RUBRICHE

"La filosofia secondo me" su Tempoxme Libri, una realtà virtuale di scambio e condivisione di idee sulla lettura.


Narrare la filosofia con l'anima", TwitSofia - Blog UTET, marzo 2015

Le lettere di Eloisa e le sue lezioni d'amoreTwitSofia - Blog UTET, settembre 2015




RACCONTI

"L'odore addosso, Inutile, n. 56 (gennaio 2014)

"Le mamme del mare di giugno", #self issue #02 (febbraio 2015)

"Anelli", Nazione Indiana, marzo 2015