venerdì 22 maggio 2015

È tutta qua la vita?

Si crede che le madri abbiano smesso di farsi domande sul senso della vita: il loro compito è abitare una vita densa, e fornire risposte rassicuranti. E invece, quando nessuno può ascoltarle, si domandano: È tutta qua la vita?

Suona la sveglia, ma la madre è  già in piedi da un'ora, forse due. La chiama insonnia, Sai la primavera, tutta quella luce che entra, ma è qualcos'altro: un'insonnia dell'anima. Sono le sette e ha già svuotato la lavastoviglie, caricato la lavatrice, dato una passata al bagno ché poi arriva la colf e non vuole fare brutta figura. Vestita a metà, la camicia sopra e i pantaloni molli del pigiama sotto, si aggira per la casa come un fantasma. Trangugia un bicchiere d'acqua tiepida col limone e si pesa: due etti in più, non serve a niente l'acqua col limone, è una bufala come le bacche di goji e la meditazione trascendentale e i forum delle mamme.
È tutta qua la vita?
Arrivano i piedini di corsa, tum tum tum, e una voce, anche quella correndo: Voglio il latte e il sole e i biscotti e la treccia di Elsa e la nonna.
- Vuoi anche me?, e la bambina continua la sua corsa verso la madre, le salta sopra, la stringe con le mani a tenaglia.



Sì, è tutta qua.

In ufficio la madre lavora, diligente. Conserva quell'illusione di essere utile al progresso: duecento fotocopie, un excel di indici di bilancio e delle slide per una presentazione efficace (il capo ha sottolineato: efficace). La mattina scivola via veloce, neanche una sbirciatina a Facebook. A pranzo i colleghi maschi invitano la madre a una cotoletta di pollo impanata con insalata: la cotoletta scivola via veloce, l'insalata rimane ammonticchiata nel piatto. I colleghi parlano delle loro mogli e dei loro figli, lei finge di non ascoltare le cose sulle mogli: quelle donne scialbe sono lei.
È tutta qua la vita?
Riceve una telefonata dall'asilo: Signora, la bambina ha la febbre. Mi spiace, un'urgenza, i colleghi maschi scuotono la testa. Guida veloce verso l'asilo, con una sirena nella testa, Oddio ha la febbre, la febbre, oddio. Trova la bambina su una brandina, avvolta in una coperta di pile, le guance rosse e gli occhi bagnati. Finalmente a casa, la madre prende su di sé la bambina. Mette il dvd di Cenerentola e sente i loro corpi caldi che respirano insieme, bidibi bodibi bu. 
- Mamma, mi sento già meglio, sai.



Sì, è tutta qua. 

Si fa sera, il cielo si macchia di colori e la madre ha pensieri violetti e blu e rossi.
- Ti ho comprato gli gnocchi!
- Ma a me non piacciono più gli gnocchi.
Il marito è steso sul divano, la bambina accanto a lui.
Gli gnocchi sono a tavola, simili a lumaconi molli:
- Tesoro, gli gnocchi non mi vanno, dice lui.
- Neanche a me, neanche a me! Bleah!, dice lei.
- Ma sei arrabbiata, tesoro? Dai, che sei anche uscita prima dal lavoro!, dice lui.
Gli gnocchi li mangia lei, due etti in più sulla bilancia, due chili in più sull'anima. La madre sparecchia, infila i piatti nella lavastoviglie e gratta con la paglietta i fornelli: i pensieri sono diventati grigi. Si distende anche lei sul divano, apre Facebook, scorre i profili, posta un cuore di qua e uno di là. 
È tutta qua la vita?
La bambina è in pigiama, sotto le coperte. 
- Ti racconto io la storia stasera. Allora c'era una volta una principessa che si chiamava come te e aveva i capelli marroni come te e lo smalto rosso come te: era bellissima.
- Più bella di Elsa?
- Sì, mamma.



Sì, è tutta qua la vita.