martedì 8 ottobre 2013

Il cuore punge.

"Il cuore punge", ha detto babyP mentre aspettavamo l'autobus, mano nella mano, come due vecchietti sposati da cinquant'anni.

Il cuore non accarezza e non strangola, non lecca e non pugnala, ma punge.

Gli aculei del cuore sono come le setole delle spazzole per fare la piega. Le spazzole termiche per capelli, grosse come rotoli di carta igienica e ispide come vecchi zerbini sui pianerottoli.



Ti sei punta quando hai ricevuto un bigliettino - un origami simile a un fiore di loto - dal vicino di banco del tuo compagno delle medie, quello coi denti bianchi e diritti senza placchette di metallo. Sfogliavi i petali e leggevi ti vuoi mettere con me?, lo richiudevi veloce, scottava, e poi lo riaprivi per crogiolarti nell'amore. Lo hai fatto aspettare un po' per dirgli sì, lo voglio, perché le suore ti avevano insegnato la dote della pazienza o della malizia, e, mentre contavi fino a cento, hai visto almeno altre sette tue compagne giocare col fiore di loto, e pregare sommessamente uno, due, cento.

Ti sei punta quando ti ha detto io più di così non ce la faccio: ti ho preso l'attico, la poltrona di Fukusawa e le fedine di Cartier per i tuoi ossicini di pollo. Un bambino non ce la faccio a comprarlo.

Ti sei punta quando sei uscita da quelle lenzuola, e te le sei avviluppate attorno alla vita - per nascondere un sedere floscio come un soufflé mal riuscito -, e non c'erano più lenzuola sul letto, solo lui, nudo e senza difese. Hai iniziato a camminare come una principessa con lo strascico verso il bagno, e lui ti ha chiamato. Ti sei voltata, con occhi gialla da gatta, e lui ha iniziato a tirare un angolino dello strascico, e tu hai pensato ha voglia di giocare, e ti sei messa a piroettare mentre lui riavvolgeva il lenzuolo. Si è coperto le gambe, il petto e fin sulle orecchie, ha dato le spalle al tuo sorriso, e si è messo a dormire.



Il cuore, come le spazzole termiche, brucia, tira, e soprattutto punge, ma pare che lasci la possibilità di una vita setosa, soffice e brillante.




7 commenti:

  1. questa poltrona di fukusawa torna troppo spesso...
    forse ti farebbe bene buttarla giu a capodanno! :))

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    1. Mi sa che me la compro prima o poi ;)

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    2. ma come??? se l'uomo nero l'ha portata via...meglio!
      a questo punto mi comprerei una bella poltrona languidosa come le labbra di mae west piuttosto! :)))

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  2. Hai un bellissimo modo di scrivere, mi piace molto...anche le poltrone di Fukasawa mi piacciono, essenziali ma accoglienti e colorate. Inoltre credo che BabyP abbia proprio ragione...

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  3. voglio credere in quella vita setosa, soffice e brillante;-)

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