sabato 20 ottobre 2012

Essere una mamma prof filosofa.

Essere una mamma-prof-filosofa significa arrivare il sabato mattina al ridente paesino dove s'insegna, e rimuginare che sono solo le 7 e si è sveglie già da due ore, e annusare nell'aria fresca l'odore caldo di babyP che dorme ancora.

Essere una mamma-prof-filosofa significa viaggiare sempre, rimettere in discussione continua le proprie convinzioni, e quindi godersi il caffè con gli altri colleghi sventurati, e sentirsi pure bene, nonostante tutte le ingiurie rivolte la sera precedente al "sistema-scuola".

Essere una mamma-prof-filosofa significa spicciarsi col caffè per poter stampare i compiti in classe, riordinare nel cervello Cartesio, la I guerra mondiale, Las Casas e ripensare a babyP e ai suoi sogni (e dare una sbirciata al cellulare perché magari il latte è finito, o a babyP è peggiorato il raffreddore, o si è svegliata e ha imitato un nuovo verso degli animali).

Essere una mamma-prof-filosofa significa far fermare i colleghi, mentre si sta raggiungendo la scuola, e obbligarne uno, stupefatto, a scattare una fotografia.


Essere una mamma-prof-filosofa significa anche rimbecillirsi, e non trattenersi dal farsi scattare una fotografia, da mostrare a babyP, mentre si fa cucù dietro un gelato.

Nessun commento:

Posta un commento