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Quando esce il mio
libro?, mi chiede babyP.
Sono
due anni e mezzo che babyP mi chiede quando esce il suo libro.
Tutto
è iniziato in una giornata di primavera, mi ricordo la luce sul
parquet e un avanzo di stelline al pomodoro di mia figlia che stavo
piluccando
davanti al computer.
Avevo
questo blog da qualche mese, un blog che parlava di madri e figli
senza offrire nessun consiglio, nessuna soluzione, neanche una mezza
verità. Cosa me ne facevo? Avevo bisogno di pensare. Essere
madre non è un concetto rigido:
è una costruzione complessa, fluida. Inclassificabile,
come
lo è l'amato, quel figlio che corre di qua e di là, cozza contro le
tue certezze, fa le capriole coi tuoi sentimenti. Io avevo bisogno di
pensare a questo, a quella donna e a quel bambino, e alla loro storia
discontinua, come tutte le storie d'amore, che procedeva per
frammenti filosofici e salti emotivi.
Le
stelline non mi piacevano, ma le mangiavo, appiccicose sul palato.
Sullo schermo del pc gattini e notifiche e bambini, e poi un articolo
e un'email. L'articolo parlava del mio blog, e la mail aveva per
oggetto
"Da Giulio Einaudi Editore". Ho sorriso, la luce sul
parquet e sui muri e dentro la testa, le stelline buonissime.
Ho risposto: Sì.
In
questi due anni e mezzo babyP ha imparato a nuotare e ad andare in
bicicletta senza rotelle. Un giorno ha scosso la testa, e i riccioli
se ne sono andati via. Sa la versione inglese e quella italiana di
Let
it go.
Ha i suoi amici, e li abbraccia forte con le mani a tenaglia.
Frequenta il secondo anno di asilo: prima mi disegnava come una palla
rotonda con delle appendici, ora magra, altissima e carica di
gioielli. Legge
di nascosto la sera, e legge ad alta voce le storie che le racconto
io, con personaggi nuovi e finali rivisitati. Ha imparato a scrivere
tutte le lettere dell'alfabeto, esclusa la H, muta poverina.
Io
ho nuotato con lei nel mare brodoso della Sicilia, quest'estate
abbiamo incontrato i delfini e a me è venuto da piangere. Ho
tagliato i capelli da maschio, e mi sono pentita; li ho fatti
ricrescere, e ora li vorrei corti. Continuo a parlare malissimo
l'inglese ma a volte mi rivolgo a babyP in andaluso. Ho le mie
amiche, che abbraccerei con le mani a tenaglia se trovassi il
coraggio, e delle amiche nuove, bellissime, da quando ho aperto il
blog. Sono diventata una professoressa di ruolo. Leggo
la mattina in tram, nelle ore buche a scuola, e la sera, quando tutti
dormono e io illumino la stanza con il kindle.
Ho
scritto un libro, ed è stato difficile e lieve allo stesso tempo.
Tra
me e babyP è rimasta la questione della meraviglia, quello sguardo
pulito sulle cose che lei ha, e io no, ma che lei mi costringe a
esercitare, anche se avevo dimenticato come si fa.
È un esercizio di meraviglia essere madri.
Il libro esce il 2 febbraio, si intitola Esercizi di meraviglia, ed è anche un po' il mio libro.
Ma che bello, ma che meraviglia, anche la mia.
RispondiEliminaIntanto attendo.
Grazie, di tutto.
Eliminaevviva! Auguri a BabyP (e anche un po' a te)
RispondiElimina:)
Un po' anche a me, grazie ;)
EliminaE io non vedo l'ora di leggerlo !!! Mi chiedevo quando avresti scritto un libro pieno di meraviglia ;-)
RispondiEliminaA presto, allora!
Eliminafelice di conoscerti! sono arrivata un po' in ritardo, ma d'ora in poi ti leggerò!
RispondiElimina:-)
EliminaBè...scontato scrivere che meraviglia??
RispondiEliminaNo, per niente!
Eliminache bella notizia! Lo leggerò con piacere.
RispondiEliminaGrazie!
EliminaIn due anni e mezzo sono cambiate tante tantissime cose, ma non la tua scrittura "piena di grazia, lieve e divertente". Quella è rimasta inconfondibile. Non vedo l'ora che esca il vostro libro. Un abbraccio!
RispondiEliminaGrazie!
EliminaBrava! La filosofia è uno stile di vita e tu hai saputo dimostrarlo coneleganza in questo blog. Aspetto il tuo libro!
RispondiEliminaGrazie. A presto, allora!
EliminaCiao, bentrovata, io sono Alessandra Spada e d'ora in poi vi leggerò anzi settimana prossima di certo comprerò il vostro libro. Se avete voglia di leggerci o scriverci passate da www.faccioquellocheposso.com è un posto che mi sono inventata per accogliere genitori e anche figli. Ci raccontiamo storie, confrontiamo e confortiamo quanto serve. Tessiamo una rete e facciamo squadra e ci farebbe bene un po' di filosofia. Senza obblighi, ma solo per piacere, passa a trovarci se ti va, sei la benvenuta.
RispondiEliminaa presto
Alessandra
Non volevo essere Anonimo, ma mi è scappato così.
Volentieri, passerò. Grazie e a presto
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