martedì 7 maggio 2013

Le pillole di felicità (sui tweet e i filtri di Instagram).

Aristotele, Etica Nicomachea.

La felicità, come la intendeva Aristotele, consiste in un impegno dell'anima secondo la sua parte migliore, ovvero quella razionale, e necessita di costanza e durata.
Essere felici significa dimostrare di vivere come esseri umani, ogni santo giorno.

L'essere umano contemporaneo sembra orientato, invece, a una mediocre contentezza.

Fenomeno diffuso è quello dei cercatori di pillole di felicità: lungi dal fare della felicità un'attività esistenziale, si accontentano di un "sol giorno."
Cercano le loro pillole in maniera disperata, come se fossero in crisi di astinenza, poi le buttano giù, senz'acqua, e aspettano l'effetto placebo.

La pillola di felicità condensa il progetto aristotelico in un tweet di 140 caratteri. 


La felicità è un panino con la mortadella, quella coi pistacchi, il sorriso del verduriere e la candela smozzicata alla cannella.
Tipico tweet da cercatore di pillole di felicità.


Oppure la cristallizza in un'immagine.
Il mondo è diventato come un album di foto dell'Iphone da scorrere rapidamente col dito, verso destra e verso sinistra:

Un soffione che sta per dissolversi in fatine volanti, come mi avevano detto quand'ero bambina. 


Un tramonto di lustrini rossi e viola e gialli.

Un cinema all'aperto, che non è più un cinema, ma c'è ancora dipinto a mano "Cinema Ariston", e dentro non ci sono più le seggioline pieghevoli, le famiglie sui balconi delle case vicine che guardano i film senza pagare il biglietto, e i papà che fumano pacchetti di Muratti fissando la tela bianca.






Scorro col dito, e trovo queste immagini, passate e presenti, ma io non ci sono mai: assente ingiustificata. 
Sono stata troppo tempo a cercare l'inquadratura e a condensare le parole.
Sono stata presa da me stessa, dai miei pensieri staccati. Il mio pensiero, a volte, è un gran disturbatore di felicità





BabyP è tutta concentrata sul mondo esterno, e si preoccupa poco di se stessa.
Il mondo banale e meraviglioso la affascina.
Lo tocca, lo annusa, e poi lo tiene presso di sé, come fa col suo coniglietto di pezza, senza frantumarlo in mille pensieri, senza sfumarlo con Earlybird.

Il mondo le sembra quello che è: 
un tramonto è così grande che sta tra le mani,
un soffione è così piccolo che sta tra le mani.















3 commenti:

  1. Ciao!
    ho trovato molto interessanti le tue considerazioni su Aristotele e sul fatto che il pensiero, a volte, è un gran disturbatore di felicità.

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    1. Interessanti anche le tue considerazioni: http://tometooyou.blogspot.it/2013/05/felicita-e-un-bicchiere-di-vino-con-un.html.

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  2. Di questo sono capaci soltanto i bambini:

    Vedere il mondo in un granello di sabbia
    E un paradiso in un fiore selvaggio,
    Tenere nel palmo della mano l’infinito
    E l’eternità in un’ora.
    (William Blake)

    Link ad un bellissimo articolo:
    http://guide.supereva.it/bibliofilia/interventi/2009/07/a-world-a-heaven-the-eternity-in-una-poesia-di-william-blake

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